ALIMENTAZIONE TARTARUGHE ACQUATICHE:
Per quanto riguarda l’alimentazione, le tartarughe acquatiche possono essere divise in tre categorie:
- Carnivore: che si alimentano principalmente o quasi esclusivamente con animali vertebrati quali possono essere pesci, anfibi, altri rettili, piccoli uccelli ecc. e/o invertebrati quali possono essere insetti, granchi, gamberi, vermi, lumache, chiocciol ecc. ( generalmente sono le famiglie dei chelidridi, platisternidi, trionichidi, alcuni pelomedusidi e chelidi);
- Vegetariane: che si alimentano principalmente o quasi esclusivamente con vegetali quali possono essere alghe, piante che crescono nei pressi degli ambienti umidi, piante galleggianti ecc. o frutti (generalmente sono alcune specie di bataguridi);
- Onnivore: che hanno un regime alimentare intermedio, ma a seconda delle specie, con percentuali differenti a favore degli alimenti vegetali o di quelli animali. Grana parte delle tartarughe acquatiche che si trovano in commercio, hanno questo regime alimentare (generalmente sono le famiglie delle emydidi, bataguridi, kinosternidi, carettochelidi e alcuni pelomedusidi e chelidi).
E’ sempre da preferire la somministrazione di pesce d’acqua dolce piuttosto che quello d’acqua salata. La specie più comunemente reperibile nelle pescherie è il latterino o acquadella (Atherina boyeri).
Spesso le tartarughe in cattività, avendo sempre a disposizione del cibo, disdegnano gli alimenti di origine vegetali. Per abituarle si possono usare diversi stratagemmi .
Ad esempio, si possono tagliare finemente insieme pezzetti di zucchine, carote e fegato di pollo o di altri uccelli e versarli in acqua, meglio se in un’altra vaschetta e non nell’acquario di allevamento per evitare pericolosi inquinamenti.
Un altro metodo è quella di integrare la dieta con palline di carne tritata a cui si possono mescolare verdure inizialmente in percentuale bassa e poi sempre maggiori, oppure si possono inserire pezzetti di verdure all’interno dell’addome di pesciolini morti prima della loro somministrazione.
I gammeridi secchi
Contrariamente a quanto si riteneva in passato, e a quanto purtroppo viene ancora teorizzato e consigliato da alcuni, i gammeridi secchi non rappresentano mai, da soli, un’alimentazione valida né tanto meno completa per le tartarughe acquatiche. Si tratta di piccoli crostacei antipodi, lunghi al massimo un paio di centimetri, che vivono anche nelle nostre acqua interne e che appartengono al genere Gammarus (quello più comunemente utilizzato per la preparazione di alimenti per tartarughe acquatiche è Gammarus pulex).
Non solo, è stato anche dimostrato che i gammaridi secchi (generalmente non sono reperibili quelli liofilizzati) possono veicolare agenti patogeni o potenzialmente tali e portare così all’insorgenza di gravi patologie infettive e infestive.
Gli integratori vitaminici e minerali
La dieta fornita in cattività, in particolare alle tartarughe acquatiche stabulate in acquaterrario o terracquari posti in casa e quasi mai all’aperto, si sa, non sarà mai uguale a quella naturale.
Al momento, però non esistono studi che abbiano determinato gli esatti quantitativi di minerali, vitamine e oligolementi che è necessario integrare nelle razioni delle varie specie di tartarughe acquatiche e semiacquatiche comunemente allevate.
Spesso gli integratori per rettili in vendita contengono fosforo, non necessario, e poco calcio, che può essere integrato da solo acquistando, in farmacia, del carbonato di calcio oppure polverizzando dell’osso di seppia.
Non bisogna inoltre mai esagerare nell’integrare vitamine e sali minerali, anche nei piccoli in crescita o nelle femmine in deposizione.
Sarà invece opportuno bilanciare bene la razione alimentare fornendo ai giovani rettili alimenti variati, naturali, freschi o parzialmente conservati ma dove siano sempre garantite le migliori condizioni igenico-sanitarie di preparazione, conservazione e somministrazione, per evitare di veicolare potenziali agenti patogeni e infettivi.
E’ importante sapere che per il corretto mantenimento delle tartarughe acquatiche, più che somministrare integratori bisognerebbe offrire loro un ambiente ideale, che permetta agli animali di riscaldarsi, avere dei rifugi dove ripararsi quando lo vorranno fare ed essere irradiate, dall’alto con raggi ultravioletti A e B indispensabili per la sinterizzazione della vitamina D3 per l’assimilazione del calcio.
ALIMENTAZIONE TARTARUGHE TERRESTRI:
Un’alimentazione corretta è una cosa fondamentale per la vita delle tartarughe, tant’è che la maggior parte delle patologie più comuni e la morte entro il primo anno di vita, sono riconducibili ad una dieta errata.
Le tartarughe del resto sono particolarmente sensibili agli squilibri alimentari, soprattutto per quanto riguarda il calcio e le proteine.
Le informazioni scientifiche sui fabbisogni nutritivi delle tartarughe sono abbastanza carenti e per questo in continua evoluzione. Studi recenti hanno permesso di ottimizzare la dieta delle diverse specie e a volte hanno dimostrato che i vecchi concetti su cui si basava l’alimentazione, erano incompleti o errati.
Per quanto riguarda l’alimentazione, le tartarughe di terra possono essere divise in vegetariane o onnivore.
Le prime si alimentano esclusivamente di vegetali mentre le seconde integrano la propria dieta con insetti, invertebrati o carogne, ma comunque questi ultimi, non rappresentano la dieta base per nessuna tartaruga terrestre.
Le tartarughe vegetariane
L’alimentazione di una tartaruga vegetariana deve essere basata esclusivamente su alimenti di origine vegetale con predilezione verso quegli alimenti ricchi di fibra, vitamine e calcio ma poveri di grassi e proteine.
Un’alimentazione completa è composta dal 90% da erbe di campo e da vegetali in foglia quali dente di leone, trifoglio, ravizzone, insalata romana, lattuga, radicchio, prezzemolo, foglie di carota, cardi e fiori (di rosa, geranio, nasturzio o ibuscus). Frutta, ortaggi (meloni, pomodori, mango, ananas, mele, pere, peperoni dolci, anguria, zucchine ecc.) e brassicacee (cavolo, cavolini di Bruxelles, verza, cavolfiori, verza), devono rappresentare il restante 10% o meno della dieta. Tutti questi alimenti devono essere somministrati alternati il più possibile e integrati con complessi vitaminici ricchi di vitamina D3 per l’assimilazione del calcio e calcio (si può acquistare in farmacia dell’economico carbonato di calcio o più semplicemente “grattugiare” dell’osso di seppia). Da non sottovalutare che un’alimentazione ipervitaminica può essere molto dannosa quindi è bene somministrare vitamine non più di una volta a settimana. Un’alimentazione ricca di calcio invece non comporta particolari problemi in quanto questo viene espulso con le feci, ma per non correre inutili rischi anche il calcio è più che sufficiente somministrarlo una volta a settimana.
Gli alimenti assolutamente da evitare sono tutte le proteine animali (carne, latticini, cibo per cani o gatti ecc), i legumi (fagioli, piselli ecc), gli avocado, le banane, il pane, la pasta.
Quando è possibile, la cosa migliore sarebbe permettere alle tartarughe di scorrazzare liberamente in un giardino affinché si nutrino liberamente di erbe di campo.
Le tartarughe di tempo se alimentate in modo eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in un anno, possono crescere anche fino a 5 volte rispetto a tartarughe cresciute allo stato naturale. Questa notevole crescita rapita non è però una cosa salutare per il metabolismo e diminuisce la sopravvivenza delle stesse, a lungo termine.
Uno dei problemi più evidenti di un’errata alimentazione, è la crescita anomala del carapace. La cosiddetta “piramidalizzazione” degli scuti, dovuta ad un’alimentazione o troppo eccessiva, o iperproteica, o squilibrata rispetto al calcio, fosforo e vitamine.
Le tartarughe onnivore
Per le tartarughe onnivore, la parte più consistente dell’alimentazione, deve essere rappresenta dagli alimenti elencati per le tartarughe vegetariane, ma questa deve essere integrata per circa un 15% con alimenti di origine animale quali pezzetti di carne, lombrichi, larve della farina (Tenebrio molitor), kaimani (Zoophobas morio), lumache, chiocciole, grilli e talvolta cibi per cani di ottima qualità e di tipo magro.
L’acqua
L’acqua è un elemento indispensabile per le tartarughe, sia per quelle che si nutrono di vegetali freschi che per quelle originarie degli ambienti semiaridi, per questo motivo non deve mai mancare per non andare incontro a problemi di disidratazione, gotta, calcoli e patologie renali.
Le tartarughe spesso non bevono da un recipiente come i cani, ma preferiscono immergersi completamente nella bacinella e aspirare l’acqua dalle narici che, tramite una fessura presente sul palato, sono in contatto con l’interno della bocca. Per questo motivo la bacinella non deve essere troppo profonda e comunque deve permettere alle tartarughe di uscire facilmente. Una volta immerse le tartarughe di solito defecano e urinano, per questo l’acqua va cambiata regolarmente.